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A COME AGRICOLTURA B COME BASILICATA: DONATO DISTEFANO DIREZIONE NAZIONALE CIA

La Basilicata è una terra profondamente legata all'agricoltura: il peso specifico delle produzioni agricole è ben superiore alla media italiana. Un dato su cui bisogna riflettere. Lo facciamo insieme a Donato Distefano, della direzione nazionale Cia Agricoltori, nostro ospite per questa puntata di A come agricoltura, B come Basilicata.

"Il peso specifico del comparto agricolo per l'economia della Basilicata è molto rilevante dal punto di vista delle produzioni, dell'occupazione, della produzione lorda vendibile e del valore aggiunto rispetto alle altre regioni del sud ma anche al resto d'Italia. Un  dato per tutti, mentre l'agricoltura per quanto riguarda l'occupazione a livello nazionale vale intorno al 3,2 per cento, in Basilicata siamo al 7, stesa cosa per la produzione lorda vendibile compreso l'export".


Dalle aree intensive a quelle estensive: "Abbiamo dei siti di grandissimo valore come il Metapontino ma anche i 60mila, ettari di aree irrigue, così come il patrimonio delle aree interne estensive, con oltre 180mila ettari di seminativi ed estensioni per la foraggicoltura e un patrimonio zootecnico di 500mila uba. Tutto questo ha una valenza strategica perché agricoltura non è solo produzione ma anche manutenzione del territorio ambiente e multifunzionalità, dalla biuodiversità, all'agriturismo fino alla chimica verde e alle produzioni no food". 

I punti salienti del piano agricolo alimentare della Basilicata  2024/27, presentato da Cia Agricoltori alla Regione:  "E' un piano agganciato al Csr 23/27 per quanto riguarda la Basilicata ha un plafond di 452 milioni e l'abbiamo voluto focalizzare su tre punti, il primo è l'agricoltura delle aree intensive e di pregio, che ha anche grande capacità di export con l'ammodernamento dei servizi irrigui; poi la gestione delle aree estensive della collina e della montagna partendo dalle produzioni zootecniche, estensive in pieno campo, al  sottobosco e alla forestazione.

Il terzo punto è legato al piano di servizi e di opere di civiltà delle campagne perché in Basilicata più di un terzo della popolazione  vive in aree extraurbane e sui servizi c'è bisogno di un approccio diverso rispetto a quello urbano, dalla viabilità, alla qualità dei servizi idrici e fognari, per non parlare di servizi essenziali come quelli elettrici con un apporto anche qui delle aziende agricole come manutentori".

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