A COME AGRICOLTURA, B COME BASILICATA: FRANCO CARBONE, ARA BASILICATA
Una finestra sulle mille sfaccettature dell'agricoltura. Perché il settore primario riveste un ruolo fondamentale per l'economia regionale. Quest'oggi parliamo di zootecnia con il nostro ospite, Franco Carbone, direttore dell'Associazione regionale allevatori (Ara) Basilicata.
"Come Ara Basilicata svolgiamo una attività di supporto agli allevamenti e alla zootecnia- spiega - con un a presenza capillare sul territorio, per assistenza tecnica ma anche per promozione su ciò che gli allevatori riescono a realizzare. Abbiamo prodotti di alta qualità come il caciocavallo podolico e i pecorini. Lavoriamo assieme alle associazioni nazionali Anabic e Assonapa. Abbiamo il centro di selezione dei riproduttori di Laurenzana che funziona da più di 10 anni".
Al centro vengono presentati per essere venduti all'asta i migliori arieti e torelli delle razze locali: la merinizzata e la gentile di puglia (in estinzione), per gli ovini, e la podolica per i bovini. "La Merinizzata - spiega Carbone - è legata all'agnello delle Dolomiti lucane, così come la podolica è legata a tutta una serie di produzioni tipiche e sta avendo una grossa espansione. Si tratta di allevamenti sostenibili, che utilizzano i pascoli e rispettano l'etologia dell'animale, con i torelli stiamo facendo un lavoro che riguarda anche la produzione del latte oltre che della carne del vitello.
Le analisi sul latte di podolica e stanno dando risultati interessanti. Ogni anno all'asta dei riproduttori c'è sempre il piene, e non è mai successo in tre aste che ho coordinato personalmente che restasse qualche capo invenduto. Gli allevatori arrivano dalla Calabria, dal Molise, dalla Puglia, dalla Campania e quest'anno addirittura dalla Sardegna".
Ma l'Ara non si occupa solo di allevamenti tradizionali. "Lavoriamo anche con gli avicoli, l'acquacoltura, gli equini. Su quest'ultimo fronte ad esempio abbiamo avviato una collaborazione con l'università di Napoli per diminuire e razionalizzare l'uso dei medicinali all'interno degli allevamenti, con vantaggi per l'allevatore, per l'ambiente e per il consumatore".
Oggi negli allevamenti non solo tradizioni ma anche innovazione tecnologica: "Questo è un bisogno degli allevatori - dice Carbone - in particolar modo per gli allevamenti estensivi, anche per la difficoltà a trovare manodopera che gestisca il pascolo. Oggi esistono sistemi di gestione in remoto del pascolo e ora stiamo divulgando gli usi potenziali dell'intelligenza artificiale sul controllo dello stato di salute, del calore e dei pascoli".